“È da un anno che il don non è più fisicamente con noi, ma non c’è giorno che non ci venga a trovare: lo fa attraverso la sua foto che abbiamo proprio in corridoio, dove passano tutti mille volte al giorno, ma soprattutto ci viene a trovare attraverso le persone che lo hanno amato e che lui ha aiutato”. Anna Merlo è una delle operatrici di Porta Aperta, il servizio della Caritas diocesana di Como che funge da sportello di primo ascolto e orientamento per i senza dimora della città. Per lei, come per tutti quanti a Como sono impegnati al fianco delle persone più fragili, quella di don Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso esattamente un anno fa, il 15 settembre scorso, da uno dei tanti fratelli che quotidianamente aiutava, è un’assenza-presenza che si fa sentire ogni giorno.
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