Apertura e chiusura dell’Arca. Un’esperienza di Comunità!

Si è concluso qualche giorno fa, con la reposizione della Reliquia nella nicchia dietro l’altare del Santo, il lungo e ricco percorso antoniano che si era aperto il 16 marzo scorso.

L’esperienza di questa apertura e chiusura delle Reliquia ha visto coinvolte molte persone, a vario titolo, in momenti e con mansioni diversi, uomini e donne di ogni età, ognuno con il proprio vissuto, le proprie competenze, i propri interessi.

Eppure, alla fine di questo viaggio, ascoltando le loro voci e i loro pensieri, per tutti l’esposizione della reliquia di Sant’Antonio è stata una straordinaria e inaspettata occasione di condivisione.

La maggior parte di loro, fra stanchezza, stupore e commozione, chi sui banchi della chiesa, chi in sagra, chi sulla strada lungo la Processione ha dichiarato al suo vicino «mi mancherà Antonio, mi mancherà tutto questo».

Se un miracolo Antonio l’ha fatto, è stato questo: di averci risvegliato dal torpore della quotidianità; di averci fatto alzare e uscire dalle nostre abitudini per incontrare altri, ancora sconosciuti e che ora chiamiamo per nome con il sorriso sul volto; di averci fatto accogliere una richiesta di aiuto per dare una mano a uno dei tanti progetti che hanno costellato questo tempo.

Siamo una piccola Comunità, eppure a volte non conosciamo chi ci vive accanto. Per discrezione, per educazione, per non disturbare…. tendiamo a non affacciarci sulle vite degli altri.

Lo Spirito Santo ancora una volta ha saputo trovare una via per insinuarsi nei nostri giorni, per rendere feconde le nostre idee, per darci modo di spendere i nostri talenti per il Bene Comune. Ne abbiamo guadagnato tantissimo: in Fede, ascoltando chi da decenni coltiva la sua devozione al Santo e la tramanda a figli e nipoti;  in Crescita, personale e di comunità, perché anche se con i nostri limiti, cadendo e rialzandoci, chiedendo aiuto e inventando soluzioni abbiamo messo a punto un buon modello  di azione collettiva, creato gruppi, sinergie… e questo modello è ripetibile su molti fronti, se la buona volontà non verrà meno; in Fiducia verso noi stessi e il prossimo, perché collaborare a stretto contatto ci dà modo di conoscere davvero l’altro, anche nelle sue fragilità e di superarle, nell’ottica primaria di perseguire un obiettivo condiviso.

L’auspicio, ora, è che questo tempo antoniano sia stato un assaggio di cosa può fare una Comunità unita nel cammino e che fioriscano altre opportunità per percorrere nuove strade ed esperienze, volte ad arricchirci come donne e uomini e soprattutto come Cristiani.

Chiediamo al Signore, con l’intercessione di Antonio, di renderci attenti, capaci e pronti a rispondere con coraggio e disponibilità alle future sfide che incontreremo.

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