Adorare è proprio il fine per cui siamo stati creati: "stare" davanti al nostro Creatore, cuore a cuore con Lui, lasciandoci illuminare dalla Sua Luce.

Adorare è " stare", ora, così come siamo, con le nostre poche forze e le nostre tante debolezze, davanti a Gesù Eucaristia. 

Puoi dirgli tutto, perché Lui ti ascolta pazientemente, sempre.  O puoi stare in silenzio, perché Lui sa già tutto, perché è più intimo a te di te stesso. 

Puoi " stare", nella tua verità, senza maschere e paure. 

Puoi "stare" con fiducia, perché Lui è lì, vivo, sia pure nascosto nella Sua potenza, umile e semplice, puro Amore. 

E l'Amore lo senti, lo senti nel cuore. Come un seme gettato che germoglia. 

La Sua forza ti accompagna, nascostamente e senza clamori. E ti nutre di amore, di quella gioia leggera che è il respiro della vita in Lui. 

Adorare è prepararci alla nostra piena realizzazione di cristiani in Cristo, è mettere una tessera nel mosaico di Eternità per la Vita che ci aspetta.  

Basta semplicemente "stare". Ora. Come un bimbo nelle braccia della mamma. 

"Stare"...

Il resto, tutto il resto, lo farà Lui in te.

Ogni primo giovedì del mese le comunità si ritrovano insieme in una chiesa a turno per vivere l’Adorazione. A novembre l’appuntamento è nella Chiesa di Centrale alle 20.30!

Guardàti e chiamàti. Lasciarsi guardare e sentirsi chiamare. È un’esperienza che leggiamo più volte nel Vangelo. Il giovane ricco (Mc 10,21), Zaccheo (Lc 19,4-5), Pietro (Gv 1,42) si sono sentiti chiamati a partire dallo sguardo di Gesù che si è posato su di loro. Esperienza che avviene anche nell’adorazione eucaristica: il Signore Gesù Eucaristia è lì davanti a te, tu lo guardi, lui ti guarda, ti lasci guardare da lui e intuisci che quello sguardo chiama a un di più: a mettersi in gioco, a donarsi, a seguirlo. Leggiamo questo movimento anche nei due beati Carlo Acutis e Sandra Sabattini.

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