Settembre, mese del Seminario, interpella anche la Comunità, luogo privilegiato di testimonianza e di "pro-vocazione".
Scrive il rettore don Giampaolo Dianin: "Molti pensano che la vocazione sia una questione personale del chiamato, l’esito di un desiderio che nasce dal cuore di un giovane che sottopone la sua candidatura al discernimento della Chiesa. C’è un aspetto che non va dimenticato ed è il volto ecclesiale della vocazione al presbiterato. La Chiesa ha bisogno di pastori e tutto il popolo di Dio dovrebbe sentire la responsabilità di osare una proposta a qualche giovane. Molto spesso questa proposta cade nel vuoto, ma altre volte quella provocazione risveglia nel giovane qualcosa che per tante ragioni era stato rimosso, messo da parte per paura, lasciato cadere perché estraneo a ogni ipotesi di futuro per questo tempo. Quella provocazione mette in moto interrogativi, inquieta e apre percorsi di ricerca e discernimento". (La Difesa del Popolo, 24 settembre 2021).
Anche più in generale, sono le relazioni fraterne di una Comunità che aiutano ciascuno a comprendere la propria vocazione.
Domandiamoci, allora, se siamo capaci di far "crescere la vita" nelle nostre comunità parrocchiali, riconoscendo i tempi di Dio e la sua Grazia. Preghiamo il Signore di renderci consapevoli che la Comunità è tessuto di vocazioni, perché essa "custodisce i particolari dell'Amore ed è il luogo della presenza del Risorto"(GE)