Con il cammino di iniziazione cristiana è cambiato anche il modo di “fare il catechista”: percorsi, orari, metodi, nomi nuovi che ormai – dopo quasi dieci anni – sono diventati più familiari. Non vogliamo però fermarci su questo, ma riflettere insieme su che cosa vuol dire “essere catechista”. Lo chiediamo al nostro vescovo Claudio.
Il Direttorio per la catechesi del 2020, così come Antiquum ministerium (2021) di papa Francesco, parlano di vocazione del catechista. Al di là dei modi diversi di “fare” il catechista, secondo lei quali sono le qualità che non possono mancare per “essere” catechista?
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