Nato a Sarcedo il 20 ottobre 1918 da una famiglia di contadini (originaria di Grumolo Pedemonte, nella cui chiesa parrocchiale celebrò la sua prima S. Messa) Padre Lazzaro Graziani, all'anagrafe Angelo Graziani fu il primo dei 5 religiosi uccisi durante la guerra civile dell'Angola, paese in cui era missionario come frate Cappuccino.

IL NOME

Angelo, una volta ordinato frate scelse il nome di "Lazzaro" a causa di un'esperienza capitatagli mentre era seminarista, infatti fu colpito in giovane età da peritonite e, nonostante una volta ricoverato in ospedale fosse stato dato per spacciato, riuscì a sopravvivere miracolosamente, scegliendo questo nome poiché era stato salvato dai morti.

IL MANDATO

Il 9 giugno 1957, giorno di Pentecoste, Padre Lazzaro ed altri nove giovani missionari ricevettero il mandato e venne consegnato loro il crocefisso dal futuro Papa Giovanni XXIII, che disse "Chi mi dice che qualcuno di voi non sia chiamato a rendere testimonianza allo Spirito Santo anche con il proprio sangue? Se la provvidenza vi chiedesse anche questa sublime testimonianza, il vostro eccelso privilegio sarà quello di unire il vostro al sangue di Gesù, perché sia seme fecondo di fede e di santità"

Il 17 giugno dello stesso anno venne accettata la sua domanda di partenza per l'Angola, sarebbe dovuto partire con la sorella maggiore, entrate tra le missionarie Comboniane, che però morì a 32 anni di setticemia.

IN ANGOLA

Arrivato in Africa, dopo un periodo trascorso in Portogallo per imparare la lingua, padre Lazzaro venne soprannominato dai nativi "il padre gigante" a causa della sua statura, ed iniziò la sua opera di predicazione nel nord del paese, in villaggi nei quali sopravviveva la paura degli stregoni, ancora inesplorati dai missionari cappuccini, che dal 1700 operavano nella regione.

IL MARTIRIO

Il 15 marzo 1961, durante la settimana Santa, Padre Lazzaro si trovava a Pangala, un villaggio nel quale era forte lo spirito indipendentista che animava sia l'Angola che il Congo in quel periodo. Quel giorno, con la scusa di dover battezzare un bambino, venne fatto uscire di casa, dove lo aspettavano dei terroristi, che lo fucilarono, tagliarono lui una gamba e lo torturarono.

Il 16 marzo la madre di Angelo si sente più volte chiamata durante il sonno ed intuisce che deve essere successo qualcosa al figlio in missione. Il venerdì santo, pochi giorni dopo, arriva a casa Graziani un frate che portava la notizia della morte del giovane missionario di appena 43 anni.

"vite sconosciute" - Radio Vaticana - Padre Lazzaro Graziani

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