Vieni, Signore, a salvarci. Abbiamo preparato il cuore (anche) per il Giubileo?

Con l’Avvento 2024 ormai trascorso, abbiamo vissuto un tempo di grazia, sotto il segno della preghiera ardente: Vieni, Signore, a salvarci. Queste parole, che hanno accompagnato
l’attesa fiduciosa del popolo di Dio, ci hanno invitato a riscoprire la forza della fede, a riconoscere il bisogno di salvezza e a prepararci all’incontro con Gesù.
L’Avvento non è stato solo un “conto alla rovescia” verso il Natale, ma un cammino interiore. Ogni domenica abbiamo acceso una candela che ha illuminato la nostra vita e ci ha invitato a lasciarci trasformare dalla luce di Cristo. Preghiera, silenzio e opere di carità sono stati il nostro modo di gridare al Signore: Vieni!
A Natale, celebreremo il mistero più grande: Dio che si è fatto uomo per salvarci. Il Bambino nella mangiatoia è stata la risposta divina al nostro grido di aiuto. In Lui, il Cielo si è aperto sulla terra, offrendo pace e riconciliazione. Quest’anno, il Natale assumerà un significato ancora più profondo perché ci introdurrà al Giubileo, un tempo speciale di grazia e mi-
sericordia.
Con l’inizio del Giubileo, (la notte di Natale) saremo chiamati a vivere un tempo di conversione e rinnovamento spirituale. Sarà l’occasione per riscoprire la misericordia di Dio e per essere strumenti di riconciliazione nel mondo. Ogni porta giubilare che attraverseremo diventerà simbolo di un passaggio interiore verso una vita nuova.
Accogliamo questo tempo come un’opportunità per rendere concreta la nostra fede. Lasciamo che il grido Vieni, Signore, a salvarci continui a tradursi in gesti di amore, giustizia e solidarietà. Camminiamo insieme, nel tempo del Giubileo, con cuore aperto, pronti a incontrare
il Signore che è venuto a salvarci e a rinnovare il mondo.

“Maranathà! Vieni, Signore Gesù!”

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