Quante persone incontriamo nella vita, quante esperienze facciamo nell’arco di un’esistenza, così tante da non ricordarle tutte, come se avessimo una memoria selettiva capace di catturare e incorniciare alcuni frammenti di vita mentre altri invece li lascia andare.
Quando ci sentiamo accolti e accettati senza giudizio, quando percepiamo di essere amati gratuitamente, nel nostro cuore si creano dei “ricordi” in grado di rendere “eterno” quel momento, facendolo diventare memoria luminosa e viva a cui attingere energia che dà forma alla nostra identità.
Gesù, il Maestro crocifisso e risorto, mette in evidenza questo semplice ma straordinario concetto attraverso l’immagine del pastore; il bel pastore come letteralmente dice il testo del vangelo.
Il bel pastore mette a disposizione la sua vita, offre se stesso, si dona senza riserve per le sue pecore a differenza del mercenario, che è assunto per compiere un certo servizio ma che non ha nessun legame con le pecore. Spinto più dal salario che dall’amore non pensa alle pecore ma a stesso.
Gesù, il Bel Pastore, si dona e si prende cura di te perché ti Ama senza misura. Ecco il segreto di Gesù. Egli offre tutto se stesso e mette a disposizione la sua Vita per te perché tu gli stai a cuore. Gesù entra in relazione profonda con le persone perché sono parte di un tutto connesso e correlato a Lui.
E tu quando ti sei reso conto che Gesù ti amava davvero?
Lo chiediamo a Giulia e Nicola due giovani delle nostre comunità