Il Tempo Pasquale, gravido della presenza del Risorto, tende al suo compimento con la solennità di Pentecoste. La parola chiave, infatti, di questa domenica sesta di Pasqua è Spirito Santo. Il Vangelo ci riporta nuovamente nel Cenacolo, nel contesto dell’Ultima Cena, per ascoltare parole intime e profonde, lasciate come un testamento spirituale dal Maestro Gesù.
Dopo la Sua autorivelazione come Via, Verità e Vita, (domenica scorsa) Gesù consola e rassicura i discepoli di allora e di oggi, facendo una promessa: “Non vi lascerò orfani …io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito che rimarrà con voi per sempre, lo Spirito della Verità”.
Possiamo fidarci di questa parola di Gesù e se talora ci sentiamo “orfani”, smarriti, privi di comprensione e di appoggio, ci resta di tornare al cuore per scoprirvi, in quanto battezzati, la presenza discreta del Paraclito-Consolatore.
Gesù separandosi sensibilmente da noi ci ha donato Qualcuno che rimanga con noi “per sempre”, soprattutto per sostenerci nella testimonianza di una fede coraggiosa e rispettosa di tutti .
In mezzo alle contraddizioni della nostra società siamo chiamati a “rendere ragione della speranza che è in noi”, ma “ con dolcezza e rispetto”, come ci ricorda Pietro nella seconda Lettura; sono i frutti della presenza operante dello Spirito attraverso le parole e le opere di noi, discepoli e discepole di oggi. Questa audace e umile testimonianza sarà più forte di molti discorsi.
Accogliamo in modo nuovo e con cuore grato, in questa domenica, il dono della dolce presenza dello Spirito di Gesù che già ci abita, ci orienta e ci guida a fare il bene con fedeltà e in ogni circostanza, talora anche senza che ce ne rendiamo conto.
Sr. Luciana Dal Masetto,
Casa “Gesù Maestro”