La prossima 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni offre l’occasione per soffermarci in questo mese di maggio sulla nostra capacità di amare e servire la vita.
Quante volte ci saremo chiesti: “Chi sono io? Cosa sto a fare in questo mondo? Perché vivo?”.
Sono domande che ogni uomo porta dentro di sé e che esigono di essere ascoltate e coltivate attentamente per trovare risposta.
Abbiamo tutti, dentro, fame di senso, di Vita, di Bellezza, di Gioia, di Luce, di Amore. Abbiamo bisogno di trovare la strada e, di più, la “nostra” strada.
In questo Tempo Pasquale interamente centrato sul Risorto e nel mese di maggio, dedicato a Maria, donna del più bel “si “rivolto a Dio, la Chiesa ha collocato un momento di preghiera e di riflessione sulla “VOCAZIONE“, parola che si può tradurre anche “ CHIAMATA".
Si, perché il Signore chiama, continuamente, chiama innanzitutto alla vita, a contemplare la bellezza che è intorno a noi e in noi.
Ci chiama, quindi, a vivere questa vita innestati in Cristo: è avvenuto nel Battesimo, quando siamo rinati con Lui, nello Spirito, alla Vita, in un dono che dobbiamo sviluppare e realizzare nella storia, assieme ai fratelli.
Solo rispondendo alla nostra “chiamata" possiamo trovare il senso autentico della vita, scoprendo di essere figli amati da Dio, che si realizzano solo nell'amore e nel farsi dono per gli altri.
Vivere il progetto d’amore che Dio pensa e riserva a ciascuno è l’invito universale che Gesù rivolge a tutti e che si declina in modi diversissimi, secondo la fantasia di Dio e la risposta dell’uomo: nelle scelte che decidiamo è la nostra risposta.
La vita di ogni battezzato, in ogni condizione di vita e ad ogni età, è “vocazione”.
Ascoltiamo la nostra chiamata e decidiamo: ci attende una pienezza d'amore già qui, se ci fidiamo di Dio.
«Se pensiamo non sia ancora maturo il tempo per discernere o incoraggiare a discernere la vita con il Vangelo in mano, partiamo dalla premessa necessaria: spendiamoci nell’educare il cuore alla sensibilità, al percepire ciò che le persone vivono, a “rallegrarci con quelli che sono nella gioia e a piangere con quelli che sono nel pianto” (cf. Rom 12,15), così da sentire vibrare tra le pagine della storia la voce stessa di Dio che ci raggiunge e ci coinvolge a “fare la storia” insieme a lui» (dall’editoriale di don Silvano Trincanato, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale delle vocazioni).